Gita in Val Belviso adatta a tutta la famiglia

La Val Belviso è la più orientale delle valli orobiche valtellinesi: lunga, stretta e profonda, rappresenta un tipico esempio di valle sospesa con il suo altopiano che si fa più ampio salendo di quota. La Val Belviso, intravedibile già dalla strada che sale verso Aprica, è caratterizzata dal lago artificiale sfruttato già dal secolo scorso a scopi energetici ma presenta altri specchi d’acqua di grande bellezza: i laghi Nero e Verde, collocati in una conca glaciale appena sopra i 2000 metri di altezza, sono sicuramente quelli più affascinanti. E in prossimità di questi bacini alpini si trovano anche delle incisioni rupestri antichissime, a testimonianza di come questa zona fosse conosciuta – probabilmente come luogo di culto – anche dai nostri antenati.

Il punto di partenza della gita è Ponte Frera, che si raggiunge salendo verso Aprica e, poco prima dell’inizio dell’abitato, imboccando una strada che scende sulla destra fino al ponte dove, in prossimità del bivio per Carona, entra in Val Belviso e risale lungo il versante di destra della valle. Dopo circa 4 km, superate alcune baite in località San Paolo, il rifugio Crsitina e un tratto sterrato, si giunge in località Ponte Frera, dove si può lasciare l’auto in prossimità di un grande edificio.
La pista da seguire, segnalata da appositi cartelli, parte proprio alle spalle di questo edificio e subito si inerpica in direzione sud-ovest sul fianco della montagna: la pista è larga a sufficienza per consentire il passaggio delle jeep, immersa nel bosco e caratterizzata da numerosi tornanti, in prossimità dei quali man mano che si sale è possibile ammirare alcuni scorci del lago Belviso, l’invaso artificiale racchiuso dalla diga di Frera, costruita negli anni ’50 come bacino idroelettrico.
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